Nel corso della vita accadono eventi tragici che inevitabilmente ci lasciano sconcertati e con una domanda, semplice ma enorme: perchè.
Me lo sto chiedendo anche io in questi giorni dopo aver appreso della morte di un giovane uomo che conoscevo poco ma sufficientemente per farmi sentire il cuore incredulo.
Non mi soffermo su di lui, grande, grande essere umano, ma sul concetto di "come restano quelli che restano".
Conosco molto bene questo stato, prima per la morte di mio fratello quindicenne, io ne avevo 16, poi per la morte di mia mamma a 62.
Non si è mai veramente pronti.
Ancora di più se capita così, inaspettatamente.
Non importa dove, non importa come. Importa che accade qualcosa con cui non sappiamo fare i conti. Nello sconcerto totale ci fa fermare un attimo e dire "ma è successo veramente?".
Soprattutto se l'evento porta via una persona giovane e magari una persona che aveva linfa vitale per tre esistenze.
Sto in silenzio in questi giorni pensando a quest'uomo, pensando ai suoi video pieni di passione ed entusiasmo.
Penso però soprattutto a chi resta. Il mio cuore si rattrista sapendo bene cosa comporta "restare". Riprendere la vita che ha ritmi ingiusti e vorresti che l'universo intero dilatasse il tempo per darti modo di elaborare l'immensità del dolore che scorre nelle tue vene.
E corre, scorre e corre e tu non puoi fermarlo..
Un manto di grigiore denso si posa sulle tue giornate e pensi a come è potuto succedere proprio a quel tuo fratello, amico, papà...
E pensi che la vita è profondamente crudele, che quel giorno non sarebbe dovuto andare così..un altro posto, un altro progetto, un altra scelta forse...
E invece no. Non ci sono "se o ma" perchè la vita è proprio progettata in questo modo: chiunque tu sia, in qualunque posto tu sia, qualsiasi cosa tu stia facendo.
E quando capitano eventi che mi ricordano le regole del destino penso alla responsabilità di vivere al meglio il tempo che ci è concesso.
E dire alle persone che amiamo che le amiamo!
Certe volte è faticoso ? Sì.
Certe altre non abbiamo il coraggio ? Certo.
Non siamo abituati o ce ne vergognamo? Anche.
Ma pensiamo per un attimo di non poter più rivedere quella persona...che effetto fa?
Non è peggio il rimpianto di non aver espresso il nostro amore?
Forse è una sfida perchè esporsi sembra rendere fragili o delicati. Ma io invece trovo che sia meraviglioso fare sentire la nostra voce amorevole alle persone care, far sentire la nostra presenza con il cuore.
E lo so che non è "roba da tutti i giorni"...tra pensieri, lavoro, casa e vita che chiama..ma fra tutto questo mondo di "fare" trovare il tempo per esprimere buoni sentimenti porta certamente uno straordinario beneficio.