Perchè c'è la necessità di far vedere qualcosa che non è reale? Quante volte vedo immagini sofisticate per raccontare vite inventate...
Me lo chiedo ogni volta che apro una delle varie piattaforme di moda oggi in cui molte persone desiderano far sapere ad altre persone cosa stanno mangiando, dove, con chi, con l'aggiunta di locuzioni tendenti al poetico con ricaduta nel patetico.
Vedo un mondo inventato appositamente per darlo in pasto ai "followers" - così denominati perchè "seguaci" fa troppo provincia - per fornire una versione della propria esistenza che forse ha più a che fare con una proiezione idilliaca che con la realtà.
Ecco, proprio la realtà è la parola su cui riflettere.
Conosco e vedo persone che vivono una vita di cui non sono soddisfatti, su vari livelli, lavorativo, relazionale, personale... sento lamentele o alibi per giustificare non scelte o scelte zavorre. Incapacità di avere una visione ampia e accanimento su dettagli che offuscano la lucidità.
Ma poi ...nel mondo del virtuale, cuori rossi e gonfi per definire amori straordinari, cin cin e orizzonti da fiaba per raccontare la gioia di vivere, scorci di paesi da cartolina con frasi del poeta di turno o frutto di spremitura record di neuroni.
Ed io lo ammetto, guardo, curioso...soddisfo il bisogno di chi vuole farmi vedere pezzi di esistenza ed esperienze strabilianti.
Ma poi c'è la vita vera in cui tornare (dopo l'evasione nel mondo fittizio), ci sono le sfide che richiedono impegno e capacità di risposta adeguata, ci sono le relazioni con gli esseri umani che vanno coltivate (davvero, non con i pixel), ci sono delle verità da accettare, da elaborare e rendersi conto che non possono essere modificate con i filtri per renderle migliori.
Vendere una vita contraffatta non renderà migliore quella reale.